Il mio maglione del cuore

Voglio raccontarvi del maglione di cashmere che ho ricevuto in dono molti anni fa.
Il suo colore è un blu che non è bluette, non è turchese, non è petrolio, un colore che ho amato subito alla follia. Modello dolcevita, a scatoletta, con spacchetti laterali e manica stretta. Morbido e caldo.

Nel suo romanzo Novecento, Alessandro Baricco usa la metafora del quadro che cade dalla parete per descrivere quando le cose accadono in un preciso istante, né prima né dopo, il chiodo non regge e il quadro cade: fran.
Ma torniamo al mio amato maglione. Un giorno, un fatto molto doloroso della mia vita mi ha impedito di continuare a indossarlo, così è finito in fondo all’armadio.

Nel suo romanzo Novecento, Alessandro Baricco usa la metafora del quadro che cade dalla parete per descrivere quando le cose accadono in un preciso istante, né prima né dopo, il chiodo non regge e il quadro cade: fran.
Ma torniamo al mio amato maglione. Un giorno, un fatto molto doloroso della mia vita mi ha impedito di continuare a indossarlo, così è finito in fondo all’armadio.

È rimasto lì, nascosto tra gli altri: a volte lo osservo, lo accarezzo, gli faccio prendere aria, ma non riesco più a indossarlo, fino al giorno in cui, d’impulso, decido di regalarlo a un’amica.

Passano gli anni e talvolta penso al maglione, un po’ mi spiace, non mi soffermo, mi proteggo, quasi fosse una storia d’amore finita male.

Eppure ci sono momenti in cui mi manca proprio quel maglione.

Prima di lui ne ho avuti due identici, uno rosso e uno viola ma, a causa di un lavaggio sfortunato, si sono infeltriti entrambi. Così li ho affidati a mia madre che, con pazienza, li ha disfatti e, con la lana, ha ricavato due maglie per sé.

Di tre maglioni che amavo, più nessuna traccia.

Dopo parecchi anni, una domenica pomeriggio, la mia amica mi manda delle immagini sul cellulare, accompagnate da un messaggio vocale.

Guarda il tuo maglione! È distrutto! Te lo restituisco, tu saprai cosa fare. Fran.

Il maglione in quel tono di blu che non è bluette, non è turchese, non è petrolio, è tornato da me perché mi prendessi cura di lui. Aveva parecchi buchi, uno in particolare molto grande, sul gomito, su cui ho creato un rammendo con filati di recupero.

Grazie al rammendo la storia d’amore con il mio maglione è ricominciata.

In questa lettera, che arriva circa una volta al mese, ti racconto dove sono e cosa faccio: workshop, progetti, corsi e incontri. E poi piccole riflessioni, spunti e appunti per approfondire il mondo del visible mending e non solo.