Strumenti e materiali per il rammendo

Il materiale di base necessario per rammendare è molto semplice. Per imparare puoi usare ciò che hai a disposizione ma devi sapere che rammendare con gli strumenti adatti può fare la differenza ai fini del risultato, sia da un punto di vista pratico che estetico.

Ago

La scelta dell’ago è fondamentale.
Gli aghi hanno diverse grandezze che sono definite da un numero, più alto è il numero, più sottile è l’ago. La scelta della grandezza dipende dal materiale con cui è composto il capo, mentre la scelta della tipologia dipende dall’utilizzo. Ecco una guida per aiutarti nella scelta.

Ago da rammendo, si presenta lungo, appuntito e con cruna allungata:

  • per cotone, sottile, perfetto per capi leggeri o di medio peso, in maglieria e tessuto
  • per lana, grosso, per capi in lana e cotone pesanti, lavorazioni ai ferri

Ago da ricamo, ha la cruna allungata:

  • embroidery, sottile con punta affilata
  • chenille/crewel, medio con punta affilata
  • tapestry/cross stitch, grosso con punta smussata

Ago da cucito universale/sharp, è sottile con punta affilata e cruna tonda

Ago per sashiko è robusto con cruna tonda o allungata e punta molto affilata

  • lungo per ricamare linee diritte
  • corto per ricamare linee curve

Il mio consiglio: recati in merceria, chiedi di mostrarti le diverse tipologie di ago così da poterti orientare. Ago e filato devono essere compatibili, verifica quindi che il filato passi dalla cruna. Per facilitare l’operazione suggerisco di utilizzare un infila ago.
Ti svelo un segreto… per conservare gli aghi in buona salute e averli sempre a portata di mano, li appunto su un pezzo di feltro di pura lana, che contiene lanolina. Questa sostanza è presente nel pelo della pecora e una delle sue proprietà è quella di prevenire la formazione della ruggine.


Fili e filati

La scelta del filato è importante perché determina la buona riuscita di un rammendo. Per esempio la lana, che si amalgama facilmente per via del pelo, è consigliata per rammendare capi in maglieria, mentre il cotone da ricamo, più liscio e sottile, è ottimo per il tessuto. Tutto questo sembra ovvio ma le regole, si sa, sono fatte per essere trasgredite, soprattutto in ambito creativo. Se da un lato questa guida può aiutarti a trovare il filato più adatto al tuo progetto, dall’altra ti dico: divertiti a sperimentare ogni tipo di filato!

Per rammendare la maglieria ti suggerisco di usare un filato simile a quello del tuo capo o leggermente più spesso: lana da ricamo, da rammendo, filato in lana e cotone per maglia ai ferri o uncinetto.

Il mio consiglio: nelle vecchie mercerie, mercatini dell’usato o nei cestini da lavoro di nonne e anziane zie, puoi trovare piccoli tesori a cui attingere. Se sei alle prime armi, prima di acquistare i filati, prova a rammendare con ciò che hai a disposizione!

Per rammendare il tessuto ecco i miei suggerimenti…

  • tessuti leggeri e di medio peso: cotone da ricamo mouliné, divisibile in sei capi di filo. In base al tuo progetto puoi scegliere quanti capi ti occorrono, di solito da uno a tre.
  • jeans e tessuti corposi: filo sashiko, in cotone ritorto e molto resistente, prodotto in Giappone e reperibile online. In alternativa, cotone da ricamo o perlé n.8.
  • per capi in tessuto di lana: lana da rammendo, lana da ricamo.
  • per T-shirts e capi elasticizzati: cotone da ricamo, mouliné, perlé n.12

Naturalmente non deve mancare il filo da cucito, per definire la zona da rammendare o imbastire il tessuto.

Il mio consiglio: recati in merceria, fatti mostrare le tipologie di filato così da poterti orientare. Ricorda che filo ed ago devono essere compatibili.

Mixando materiali diversi si possono ottenere risultati interessanti, ti  suggerisco di avere a disposizione una scelta di filati e colori per ogni tipologia.

Ti svelo tre piccoli segreti…

  • dopo ogni progetto raccolgo gli avanzi in un cesto o in un sacchetto di tessuto, per averli sempre a portata di mano e, prima di acquistare nuovi filati, passo in esame la mia preziosa riserva. 
  • per provare la resa dei filati che hai a disposizione utilizza una vecchia maglia infeltrita e divertiti a sperimentare i rammendi, diventerà così il tuo book personale da conservare e consultare!
  • quanto deve essere lungo il filo? Eccoti svelata la formula magica: prendi tra due dita un capo della matassina di filo, con l’altra mano tieni la matassina, distendi il braccio e otterrai la misura corretta: dalla spalla alla punta delle dita. A questo punto un bel taglio, zac, e sei pronta per infilare l’ago.

Supporto

Ti dirò… rammendare con un supporto è molto più comodo e veloce. Da quando utilizzo il fungo da rammendo non posso più farne a meno. Si tratta di un oggetto di legno a forma di fungo la cui superficie liscia e leggermente arrotondata è ottima come base per rammendare. Funziona così: appoggia la zona da rammendare sopra la testa del fungo in modo che il buco si trovi al centro, inserisci l’elastico nell’apposita scanalatura intorno alla testa per fermare il tessuto, appoggia il fungo sul tavolo di lavoro, tienilo in grembo oppure in mano.

Per piccoli rammendi, puoi anche usare l’uovo di legno che nasce fondamentalmente per le calze.

Personalmente non mi trovo bene con il telaio a cerchio, nato per il ricamo. Tuttavia, se lo possiedi, puoi provare a usarlo per rammendare il tessuto, mentre lo sconsiglio per i capi in maglieria.

Il mio consiglio: in alternativa puoi utilizzare oggetti facilmente reperibili come il mestolo da cucina, una pallina da tennis o di gomma. Ti svelo un piccolo segreto…per rammendare un pantalone o un jeans, inserisci all’interno un pezzo di cartone o un libro. In questo modo avrai una base di appoggio e non rischierai di unire le parti mentre rammendi.


Forbici

A me piacciono moltissimo, ne ho una piccola collezione. Fondamentalmente suggerisco di avere a disposizione tre tipi di forbici.

  • da sartoria, in acciaio, con lame lunghe, da utilizzare esclusivamente per tagliare il tessuto, altrimenti le lame si danneggiano irreparabilmente.
  • da ricamo, piccole, maneggevoli e appuntite, ideali per tagliare i fili e rifinire piccoli orli, angoli e curvature.
  • universali, per tagliare carta e cartoncino, utili per creare le sagome delle applicazioni.

Il mio consiglio: due strumenti da aggiungere al tuo kit sono lo scucino, dotato di una particolare doppia punta molto affilata, utile per scucire velocemente i punti; lo snipper, a forma di U, utile per tagliare i fili radenti il tessuto, soprattutto nel sashiko. Inoltre, grazie all’impugnatura universale, è la soluzione ideale per i mancini.

Spilli e colla

Nel kit non devono mai mancare gli spilli. Esistono in acciaio, ferro, ottone…con testa piatta, di vetro, perlata…lunghi, corti…sottili o sottilissimi.

L’importante è che siano di buona qualità, scorrano bene nel tessuto e non presentino macchie di ruggine.

Servono a bloccare le applicazioni di tessuto sul capo prima di imbastire o cucire, per i piccoli ritagli consiglio quelli cortissimi, da quilting.

In alternativa agli spilli suggerisco la colla in stick, specifica per tessuto, che si scioglie al primo lavaggio.

Cera d’api

Un segreto per rendere scorrevole il filo e impedire la formazione di fastidiosi grovigli è usare la cera d’api. Si presenta come un piccolo panetto su cui far scorrere il filo prima di iniziare a cucire, ricamare o rammendare. Un pezzo di sapone asciutto o una candela sono ottime alternative.

Ditale

Esistono diversi tipi di ditale, in metallo, plastica, gomma, pelle…. Nel rammendo non è indispensabile ma in molti casi aiuta e protegge. E’ importante avere un ditale a portata di mano, che ti sia comodo, devi sentirti a tuo agio mentre lavori.. Per il sashiko esiste un ditale specifico, si tratta di un particolare anello regolabile con un disco martellato. Si infila nel dito medio in modo che il disco, rivolto verso il basso, appoggi sul palmo della mano alla base del dito. Quindi appoggia la testa dell’ago sul disco e spingilo attraverso il tessuto. 

Penna o matita per tessuto

Utile per delineare la zona da rammendare o tracciare sul tessuto le linee per il sashiko. Ne esistono vari tipi, idro solubili o termo solubili. Io uso una matita di grafite 6B sui tessuti chiari e colorati, mentre sui tessuti scuri uso la matita di gesso.

Carta

Solitamente disegno e taglio a mano libera le forme di tessuto per le applicazioni. In alcuni casi però, può essere utile usare carta da modello o cartoncino da riportare sul tessuto.

Il mio consiglio: se vuoi fare l’orlo alle tue applicazioni, ricorda di considerare ½ cm in più.

In questa lettera, che arriva circa una volta al mese, ti racconto dove sono e cosa faccio: workshop, progetti, corsi e incontri. E poi piccole riflessioni, spunti e appunti per approfondire il mondo del visible mending e non solo.